
Di quanti rinfrescanti inizi è composta la vita? Tantissimi! Forse molto in ritardo rispetto agli altri, anch’io sono riuscita lentamente e con passo ancora incerto ad intravedere il principio della mia personalissima fase due.
Inauguro dunque questo ennesimo inizio con una nuova ricetta: gli おやき Oyaki di Nagano.
Una ricetta un po’ speciale innanzitutto perché ai deliziosi oyaki spetta il compito di abbellire questa nuova pagina pulita e poi perché si collocano a metà tra la mia rubrica “Riso d’argento” – inaugurata in piena quarantena – e tutte le altre ricette che ho condiviso con voi nel tempo.
E a proposito di “Riso d’argento” vorrei ringraziare l’amica giornalista Giada Frana che di recente ha voluto dedicare un articolo a questo mio spazio bislaccamente nostalgico. Potete leggere il suo articolo QUI.
Oyaki di Nagano
Mi è venuta ieri sera l’idea di riprendere un po’ tutto partendo proprio dagli oyaki. Queste focaccine possiedono virtù che li rendono versatili, belli da vedere, deliziosi, economici e perfetti per qualche primo tentativo di picnic.
La loro terra di origine è 長野県 la prefettura di Nagano, nel cuore del Giappone, dove sono tra le specialità più conosciute ed apprezzate.
Nascono in un territorio dove da sempre la coltivazione del riso dà filo da torcere agli agricoltori e dove, dunque, fin dai tempi antichi si è perlopiù fatto affidamento su altri prodotti della buona terra.
Tradizionalmente si preparavano con la farina di grano saraceno ma adesso si realizzano comunemente con farina bianca.
In tempi duri di fame si preparavano anche con amido di patate e si farcivano con quello che fondamentalmente si riusciva a recuperare.
Il loro sapore è capace di rievocare forti emozioni e commuovere molti giapponesi di una certa età, soprattutto coloro che hanno vissuto a Nagano o che lì hanno prestato servizio militare.
Un po’ riso d’argento
Come dicevo, gli oyaki appartengono di default anche a “Riso d’argento” perché, e lo vedrete, sono una meravigliosa soluzione ad uno stomaco lamentoso e ad un portamonete malinconico. E poi perché storicamente hanno accompagnato molte famiglie durante e dopo il secondo conflitto mondiale, soprattutto nella zona di Nagano di cui sono gli oyaki sono originari.
Oyaki di Nagano: ricetta
Vediamo subito la ricetta per preparare quattro generosi oyaki di Nagano.

Ingredienti
IMPASTO
210g di farina
150ml di acqua molto calda
1 pizzico di sale
RIPIENO*
1 melanzana media
2 cucchiaini abbondanti di miso**
2 cucchiaini di zucchero
3 cucchiai d’acqua
peperoncino in polvere
olio di sesamo (o altro olio vegetale)
*Per il ripieno le possibilità sono infinite. Qui potete davvero sbizzarrirvi seguendo la fantasia e soprattutto ciò che avete a disposizione in dispensa. Tra i ripieni tradizionali di Nagano: melanzana, zucca, 野沢菜 nozawana (foglie di senape sottaceto), marmellata di fagioli azuki ecc.
Se consumate carne potete certamente integrarla nel ripieno prescelto oppure potete orientarvi verso sapori più occidentali come il formaggio o le olive.
**Il miso è il condimento tradizionale nel classico ripieno di melanzane e, sebbene di solito si eviti di farlo cuocere, qui si fa un’eccezione perché il suo scopo in questa ricetta è apportare sapore e umami. Se non avete il miso, potete sostituirlo con la stessa quantità di salsa di soia. Non saltate però lo zucchero che servirà a bilanciare la sapidità del miso o della salsa di soia.
Preparazione

Unire l’acqua alla farina e mescolare i due ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. In giapponese si usa paragonare la consistenza giusta di un impasto a quella del lobo dell’orecchio. Riporre la palla d’impasto in una ciotola e lasciarlo riposare per circa mezz’oretta.
In una scodella unire il miso, lo zucchero, il peperoncino e l’acqua. Amalgamare bene il tutto. Questo è il condimento per le melanzane.

Tagliare la melanzana a fettine non troppo spesse e farle rosolare in una padella antiaderente, con un goccino d’olio. Dopo qualche minuto di rosolatura, aggiungere il condimento di miso preparato in precedenza. Mescolare bene e lasciar cuocere ancora per qualche minuto o comunque fino a quando le melanzane non saranno diventate tenere.

Trasferire le melanzane in un piatto e lasciarle raffreddare. E’ giunto il momento di riprendere il nostro impasto.

Infarinare il piano di lavoro e disporvi la palla d’impasto. Appiattirla leggermente con le mani dopodiché dividerla in quattro parti uguali.
Con le mani, oppure se preferite con un mattarello, appiattire e stendere ogni porzione d’impasto cercando di darle una forma tonda.
Disporre al centro del disco un po’ di ripieno (che potrete dividere in quattro porzioni per maggior precisione) e delicatamente iniziare a sigillare l’oyaki. Con le mani cercate di modellare i vostri oyaki in modo che abbiano una forma il più possibile tondeggiante.
*Non preoccupatevi se non sono perfetti. Gli oyaki sono una specialità squisitamente casalinga e dunque lo è anche il suo aspetto semplice e rustico.*

In una padella antiaderente mettere a scaldare due cucchiaini di olio di sesamo (o altro olio vegetale) e poi mettere a friggere i vostri oyaki adagiandoli delicatamente sul fondo del tegame. Schiacciarli leggermente con una paletta.
Lasciarli cuocere fino a quando sotto non si si sarà formata l’appetitosa crosticina dorata che vedete in foto. A questo punto girare gli oyaki e aspettare che si formi anche dall’altra parte.
Ultimo passaggio importante: una volta formata la crosticina su entrambi i lati, facendo attenzione agli schizzi d’olio, aggiungere circa due dita d’acqua calda alla padella e chiudere subito con un coperchio. Lasciar cuocere a fiamma media fino a quando quasi tutta l’acqua non sarà evaporata.

E i vostri oyaki di Nagano sono pronti. Sono buonissimi gustati caldi ma mantengono la loro bontà anche freddi. So di una signora giapponese, pensate, che li prepara e li spedisce a suo padre che visse a Nagano durante la guerra e ogniqualvolta vede un oyaki si emoziona profondamente.