
I biscotti al matcha sono una mia piccola passione nonché capriccio dolciario a cui ogni tanto dedico qualche esperimento. Non mi piacciono le rivisitazioni industriali, soprattutto quelle goffe che si trovano qui da noi e che spesso sono solo coreograficamente verdi ma dell’autentico sapore erboso del matcha non hanno traccia.
Tempo fa proposi questa ricetta e nel vecchio blog quest’altra. Ognuna con caratteristiche proprie ma entrambe deliziose.
Il matcha è un ingrediente che amo profondamente. Per me è una delle essenze più autentiche giapponesi. Sa inequivocabilmente di Giappone.
Al di là del fatto che ora sia ingrediente di tendenza – un po’ come le bacche di goji e l’olio di argan alcuni anni fa – e quindi sulla bocca di tutti ma nel cuore di pochi, per me è un elemento / alimento importante. Cerco sempre di averne di qualità in dispensa proprio perché amo berlo puro, senza fronzoli. Però ammetto di amarlo anche come ingrediente, soprattutto nei biscotti oppure per insaporire un prezioso sale con cui rifinire una buona tenpura.
Brividi narrativi d’antan

Il Giappone che mi segue ovunque, anche nei meandri più inaspettati.
Un giorno ho scoperto, casualmente, un podcast intitolato 「夜のミステリー」Yoru no misuterī (I misteri della notte). Da grande ascoltatrice di podcast – di cui parlerò in un prossimo articolo, soprattutto in relazione al giapponese – ho voluto subito approfondire.
Questo podcast si propone di rilanciare una vecchia serie di racconti radiofonici del mistero, prodotta nel 1976 dalla TBS, importante emittente TV radio giapponese. Il 1976 corrisponde al cinquantunesimo anno dell’era Shōwa, secondo la suddivisione tradizionale del 年号 nengō che assegna all’era il nome dell’imperatore regnante. L’era Shōwa, chiamata così perché il regnante del tempo era appunto l’imperatore Shōwa conosciuto anche col suo nome personale di Hirohito, iniziò nel 1926 e si concluse nel 1989 con la sua morte.
Il rilancio, dunque, di questa storica trasmissione della TBS da parte di AudioMovie è stata rinominata 令和版 Reiwa-han ovvero edizione dell’era Reiwa che è il nome dell’epoca in cui ci troviamo ora, iniziata nel 2019 con l’ascesa al trono dell’imperatore Naruhito. Questo per distinguerla dall’edizione classica di epoca Shōwa che, ovviamente era solo radiofonica.
Era notte fonda e faticavo un po’ ad addormentarmi. Quando questo mi succede cerco di ascoltare alcuni dei miei podcast preferiti anche se questo a volte sortisce l’effetto opposto tenendo alta la mia attenzione. Però ricorro spesso ai podcast perché mi rilassano.
Ho scelto un episodio a caso di Yoru no misuterī e – subito dopo l’introduzione guidata da una voce decisamente inquietante e di una musica che lo era altrettanto – è iniziata la storia.
「雪道で」Yukimichide, In una strada innevata
Al di là di un primo brivido che provo già pregustando una storia che ne promette molti altri, ho spalancato gli occhi quando ho scoperto che la storia è ambientata nella Prefettura del Kanagawa, nella città di Atsugi! Praticamente quasi casa mia perché ad Atsugi c’era (c’è tutt’ora) la sede della mia università!
La storia, molto misteriosa e piuttosto tetra, continuava però a sapere di casa e – forse proprio per questo – mi è sembrata ancora più paurosa.
Ho trovato sorprendente questa coincidenza…anche se forse le coincidenze non esistono per davvero. Con tutte le zone del Giappone in cui avrebbe potuto essere ambientata questa storia, proprio ad Atsugi!
Ma ritorniamo al matcha…
Per questa ricetta vi servirà del buon matcha. È evidente che sia lui il protagonista indiscusso.
Potete acquistarne di ottima qualità dalla mia amica Sumie, su J-Okini usando il mio codice sconto del 15% valido solo sui tè, incluso naturalmente il matcha: Marianna15
Questo è il suo straordinario matcha che racchiude il sapore delle colline di Kyōto:

Per questa ricetta, tuttavia, ho voluto usare un matcha di un grado di qualità leggermente inferiore rispetto a quello di Sumie che invece preferisco bere. Questo:

Se volete preparare questi biscotti, usate il matcha che trovate però accertatevi che sia di provenienza giapponese.
Nakashima Shiho
Chef, autrice di numerosi ricettari ed esperta a trecentosessanta gradi di arte culinaria, Nakashima Shiho è originaria della Prefettura di Nīgata. Tra i suoi tanti libri, ce n’è uno che ha riscosso particolare successo: 「まいにち食べたい”ごはんのような”クッキーとビスケットの本」Mainichi tabetai “gohan no yōna” kukkī to bisuketto no hon (Un libro di biscotti e biscottini che vorrete mangiare ogni giorno tanto quanto il riso).

Trovo delizioso – in tutti i sensi – questo titolo così simpatico e con un che di innocente e giocoso.
Ebbene, la ricetta che vi presento oggi proviene proprio da questo libro quindi è di proprietà di Nakashima-sensei.
La ricetta
Ed eccoci giunti alla ricetta, finalmente. Il libro summenzionato si fonda su una premessa: tutte le ricette proposte sono state alleggerite preferendo sostituti del burro e delle uova.
Solitamente i biscotti al matcha vengono realizzati con una pasta frolla classica, decisamente burrosa e grassa. Le due ricette che avevo pubblicato in passato (e che ho linkato più su) sono proprio a base di una pasta frolla al burro.
La ricetta si chiama 抹茶のグルグルクッキー Matcha no guruguru kukkī …quindi biscotti al matcha guruguru?!
Guruguru è una simpatica espressione onomatopeica che descrive quel disegno spiralico, a girandola, dato dai due impasti avvolti su se stessi.
A proposito di queste espressioni vi rimando al mio articolo precedente che potete trovare proprio qui.
Con questa ricetta – che traduco direttamente dal giapponese – si ottengono più o meno una ventina di biscottini. Il numero potrebbe variare in base, naturalmente, alle dimensioni che deciderete di dare all’impasto prima di tagliarlo.
Ho diviso la lista degli ingredienti in due parti: la prima per l’impasto chiaro e la seconda per l’impasto verde.
INGREDIENTI PER L’IMPASTO CHIARO
100g di farina bianca (io ho usato farina tipo 1)
20g di zucchero di canna
un pizzico di sale
2 cucchiai di olio vegetale
2 cucchiai di acqua
INGREDIENTI PER L’IMPASTO VERDE AL MATCHA
80g di farina (anche qui ho usato la farina tipo 1)
1 cucchiaio abbondante di matcha
20g di zucchero di canna
2 cucchiai di olio vegetale
1 cucchiaio e mezzo di acqua
PREPARAZIONE
Preparare subito l’impasto chiaro: in un recipiente versare la farina, lo zucchero, il pizzico di sale e mescolare con le mani. Aggiungere l’olio e mescolare, sempre con le mani, fino a quando la farina non avrà assorbito bene l’olio. Ora versare l’acqua e mescolare fino a quando non si otterrà un impasto a cui si darà la forma di una palla che andrà poi coperta con della pellicola per alimenti.

PREPARAZIONE DELL’IMPASTO VERDE AL MATCHA
Per il secondo impasto, seguire la stessa procedura del primo impasto ricordandosi di aggiungere il matcha subito alla farina.

CONTINUAZIONE
Aiutandosi con della pellicola trasparente come base (o tappetini tipo Silpat, se li usate), stendere entrambi gli impasti con un matterello dando a tutti e due una forma rettangolare di circa 15cm x 20cm. Non c’è bisogno di essere precisissimi al millimetro.

Ora bisognerà sovrapporre i due impasti, mettendo quello verde sopra quello chiaro. Partendo poi dal lato più corto, iniziare ad arrotolare ben stretto l’impasto su se stesso e poi tagliarlo a fette di circa 5 mm di spessore.

Disporre i biscotti su una teglia rivestita di carta da forno e infornare a 170 gradi centigradi per circa 30 minuti.

Sono biscotti molto semplici sia come preparazione sia come sapore. Leggeri e con la nota inconfondibile del matcha che spicca.

E con questi biscottini al matcha di Nakashima Shiho e le coincidenze che mi inseguono, vi do appuntamento ai prossimi articoli. In base all’ispirazione, saranno in arrivo racconti, introspezioni, ricette e chissà cos’altro.
