Questa rubrica dedicata alla cucina giapponese casalinga ha ormai preso il via andando oltre, per adesso, la prestabilita cadenza settimanale. Mi ritrovo ancora una volta, questa settimana, ad arricchire questo neonato spazio insegnandovi a preparare gli yaki-onigiri 焼きおにぎり. Uno spazio, questo, che nella mia mente immagino colmo di semplici ricette dai sapori quotidiani del Giappone, realizzabili però senza difficoltà alcuna anche in una qualunque cucina d’Italia, proprio come la mia.
Desidero che questa rubrica diventi fonte di idee e incoraggiamento per tutti coloro i quali vogliono o vorrebbero avvicinarsi ai sapori della cucina giapponese casalinga, ma non hanno accesso a tutti gli ingredienti (e in Italia, almeno qui a Torino, la difficoltà è reale) e non possiedono pentole rettangolari da tamagoyaki, suribachi, otoshibuta, misokoshi e altri utensili presenti normalmente nelle cucine giapponesi.
E’ la facile realizzabilità in Italia il criterio che ho scelto. L’ispirazione, debbo ammetterlo è arrivata anche dalle tante letture che facevo e faccio di blog di giapponesi espatriati per tante ragioni, in varie parti del globo, e dei loro esperimenti nel tentare di ricreare i sapori di casa propria in luoghi dove spesso è difficile persino trovare del riso adatto.
Ma la mia rubrica, anziché essere rivolta agli expat giapponesi, è dedicata agli italiani appassionati o semplicemente curiosi della tavola del Giappone.
Oggi è domenica e la domenica ha sempre un sapore sospeso a metà tra la pigrizia e la malinconia. E’ il punto che mette fine al riposo. E’ la fine di una f(r)ase che sarà seguita da un’altra e poi un’altra ancora.
E’ tutto scandito, oggi, da ritmi pigri.
Un cane abbaia. Dei bambini giocano. Da qualche parte arrivano voci concitate e risate di gente felice. Il cielo di fine settembre inizia ora a tingersi di tonalità bluette già verso le sette e mezza di sera, elevando a ricordo le lunghe giornate d’estate incorniciate dall’afa.
Seguitemi nella mia cucina in questa pigra e malinconica domenica di fine settembre.
Prepareremo insieme gli yaki-onigiri 焼きおにぎり o onigiri alla piastra.
Il loro sapore, semplice e pulito, mi ricorda l’autunno in Giappone.
A piedi, andavo a comprarmi gli yaki-onigiri da Family Mart, in fondo alla strada, oppure ne ordinavo uno o due da Kakashi-ya.
Gli onigiri sono gli snack nativi per eccellenza. Ideali per spezzare la fame in qualunque momento della giornata, si prestano alla perfezione anche per il bento o per un pic-nic all aperto.
Quelli che vedremo oggi sono la versione alla piastra. Si parte da riso condito che verrà modellato come si desidera e poi passato in padella oppure alla griglia.
Yaki-onigiri 焼きおにぎり. Ingredienti per 4 onigiri.
Gohan o riso al vapore (seguite le dosi e il procedimento indicato qui)
Dashi 1 cucchiaino (seguite le istruzioni qui altrimenti sostituite con un cucchiaino d’acqua)
salsa di soia 2 cucchiai
zucchero 1 cucchiaino scarso
olio di sesamo 1 cucchiaino
semi di sesamo q.b.
Procedimento
- Preparare il riso al vapore seguendo il procedimento che vi ho illustrato precedentemente. Lo trovate qui.
2. Trasferire il riso cotto in un recipiente e condirlo con tutti gli ingredienti in lista, ossia dashi (o acqua), salsa di soia, zucchero, olio di sesamo e semi di sesamo. Mescolare molto bene. Attenzione a non abbondare troppo col condimento perché si rischia di rendere troppo umidi gli onigiri e di comprometterne la compattezza.
3. Modellare il riso. Se siete abbastanza esperti, vi basterà inumidirvi le mani con un po’ di acqua salata e procedere alla preparazione degli onigiri. Diversamente, potrete servirvi delle apposite formine se le avete oppure utilizzare il metodo più pratico e che accontenta tutti, risparmiandovi grattacapi e chicchi attaccati ovunque. Il metodo consiste semplicemente in un pezzo di pellicola per alimenti in cui metterete la dose di gohan condito da modellare. Così:
4. Chiudete la pellicola attorcigliandola e poi con le mani date al riso la forma che preferite. Gli onigiri non sono obbligatoriamente solo triangolari, ma possono essere cilindrici, sferici, ecc.
5. Con delicatezza, trasferiamo gli onigiri modellati su un piatto.
Anche senza passare dalla padella, hanno un aspetto davvero appetitoso!
6. Mettete a scaldare, a secco cioé senza aggiungere olio o altro, una padella antiaderente. E’ importante che il tegame sia antiaderente altrimenti si attaccherà tutto. Lasciar scaldar bene a fiamma media.
7. Facendo attenzione a non romperli, adagiate i vostri onigiri nella padella calda.
8. Lasciarli tostare per alcuni minuti per lato o fino a quando si formerà una leggera crosticina in superficie. Attenzione a non bruciarli!
9. A fine tostatura, se lo si desidera, dare un’ulteriore spennellata di salsa di soia su ambo i lati.
10. Servire ben caldi, accompagnati da qualche sottaceto o tsukemono (vedremo prossimamente insieme alcune ricette per realizzarne di semplici) oppure verdura fresca. Se desiderate, potete anche avvolgere i vostri yaki-onigiri in mezzo foglio di alga nori.
A seconda del tipo di salsa di soia che userete, i vostri yaki-onigiri risulteranno più o meno scuri. Ma saranno deliziosi in ogni caso!
E se vi avanzano? Dubito, ma così fosse potete tranquillamente congelarli.
La nostra obaachan おばあちゃん consiglia – se si intende consumarli in giornata o il giorno dopo al massimo – di avvolgerli con della pellicola per alimenti e di tenerli fuori dal frigo. Il frigo indurisce il riso quindi ne è sconsigliato l’uso.
Alla prossima ricetta di katei-ryoori!
E come si dice in giapponese prima di mangiare e bere:
Itadakimasu!
いただきます!