Uno degli articoli di Biancorosso Giappone più letti in assoluto è quello che scrissi nel 2017, dedicato alla preparazione casalinga del celebre カレーライス karee-raisu (riso al curry). Lo potete trovare qui.
Quella ricetta fu il risultato di esperimenti – a volte piuttosto impegnativi – finalizzati a trovare la giusta quadra. Cercavo il sapore autentico del curry giapponese. E come è risaputo, il curry non è una spezia. Il termine può riferirsi sia a delle foglie da noi ancora poco conosciute (le trovate qui!) sia ad una miscela molto profumata, declinata in innumerevoli versioni.

Venni a conoscenza per la prima volta dell’esistenza delle foglie di curry grazie a questo magnifico libro di Mukōyama Masako, intitolato 『アジアへごはんを食べに行こう』(Andiamo in Asia a mangiare). La scrittrice, appassionata delle cucine asiatiche, in questo libro raccoglie a mo’ di diario le sue esperienze gastronomiche in giro per l’immensa Asia. Dall’India alla Tailandia, dal Vietnam alla Malesia. Una strabiliante carrellata di esperienze culinarie raccontate attraverso la sensibilità umoristica dell’autrice.
Quando sentì nominare questa pianta, la scrittrice – che nella vita è una copywriter – pensò si trattasse di un intrigante nome adatto a diventare un marchio esclusivo! Il suo stupore, invece, nello scoprire che la pianta esiste per davvero è stato parallelo al mio.

Ma torniamo al curry miscela. Ho notato che in seguito al mio articolo molto gettonato in cui racconto del legame tra il curry e la marina militare giapponese, anche Wikipedia in italiano ha recepito questa sfaccettatura.
L’ingrediente segreto
Nei miei esperimenti alla ricerca del curry casalingo perfetto c’era però un aspetto che un po’ mi intristiva. Semplicemente sapevo di potermi avvicinare al sapore del vero curry giapponese ma di non poterlo probabilmente riprodurre con fedeltà.
Perché mancava la giusta miscela.
Non mi addentrerò nei dedalici meandri delle aromatiche miscele, ognuna impegnata a rivendicare una qualche forma di autenticità.
Tuttavia, le miscele sono tantissime e quindi diverse fra loro. Per realizzare il mio karee-raisu casalingo in passato usavo ciò che trovavo in città, ossia miscele di curry indiane oppure a volte anche di realizzazione italiana. Ogni volta il risultato variava. E anche di molto.
Nel ricco panorama di offerte alimentari – come si usa dire – etniche, non riuscivo però mai a trovare lei.

A risolvere l’aromatico dilemma mi è venuta in aiuto la mia straordinaria amica vietnamita Nu, del negozio di alimentari asiatici Tan Thanh di Via delle Orfane, Torino. È proprio Nu che spesso mi chiede di suggerirle prodotti giapponesi per il suo negozio. E così, un giorno, le ho timidamente proposto di cercare il famoso curry della S&B di Nihonbashi, nella caratteristica lattina di metallo rossa.
Trascorsero pochi giorni dalla mia richiesta quando, con mia somma sorpresa, Nu mi mandò un messaggio con questa foto:

Un’ora dopo circa ed ero da lei.
Questa storica miscela è l’ingrediente segreto.
Essa si distingue per la sua dolcezza punteggiata da un lieve piccante aromatico. E quando impiegata nella preparazione di piatti il tutto concorre a riportare in casa la fragranza della quotidianità giapponese. Quella quotidianità fatta di giorni che s’inseguono fino quasi a fondersi in un continuum quasi inscindibile.
Insomma, sa di Giappone.
S&B Curry

La storica azienda S&B lanciò il famoso curry in polvere nel 1923! La miscela fu creata da un giovane buongustaio giapponese di nome Yamazaki Minejirō 山崎峯次郎 il quale sperimentò moltissimo per arrivare al giusto equilibrio che, secondo lui, avrebbe soddisfatto i palati giapponesi. La sua leggendaria miscela, infatti, divenne ufficialmente il primo curry giapponese!

Dal 1923 la miscela è ancora la stessa. Stesse spezie tostate e mescolate sapientemente ancora secondo la ricetta del signor Yamazaki.
Curcuma, coriandolo, fieno greco, cumino, scorza d’arancia, pepe nero, peperoncino, cannella, finocchio, zenzero e molti altri ingredienti profumatissimi.
E il tutto ancora racchiuso nell’inconfondibile lattina rossa.
Ricetta del curry di gamberi
Arriviamo finalmente alla ricetta. Un piatto semplicissimo da preparare che richiederà ancora meno tempo del karee-raisu classico. Molto meno!
PRECISAZIONE: Per questa ricetta non è naturalmente obbligatorio usare questo curry in polvere specifico. Usate ciò che avete!
Vediamo subito gli ingredienti per due persone.

INGREDIENTI
200g di gamberi (anche surgelati vanno bene)
un pizzico di sale
1 cipolla media (io ho usato due scalogni)
1 spicchio d’aglio tritato
1 pezzetto di zenzero fresco tritato
olio di oliva q.b.
1 latta di polpa di pomodoro
mezzo cucchiaio di salsa di ostriche*
Per il roux
2 cucchiai e mezzo di olio vegetale
4 cucchiai di farina
2 cucchiai di curry in polvere
Per il riso al vapore, potete seguire le mie indicazioni qua.

*La salsa di ostriche è un condimento molto usato nella cucina asiatica e si trova facilmente nei negozi di alimentari orientali. Se amate cimentarvi con le cucine dell’Asia, vi consiglio di procurarvene una bottiglia che – come vedrete – dura tantissimo.
La mia salsa di ostriche preferita è la tailandese Mae Krua. Oppure, come la chiamo informalmente io: la salsa della signora!

Procedimento
Per seguire il procedimento della ricetta vedrete dei collage fotografici raffiguranti i vari passaggi. Troverete, naturalmente, i passaggi scritti sotto ogni foto.
PRIMA FASE: Preparazione del roux

In un pentolino mettere a scaldare l’olio vegetale, aggiungere la farina e mescolare bene aiutandosi con un cucchiaio di legno. Far cuocere il composto a fiamma bassa per alcuni minuti dopodiché unire il curry in polvere. Mescolare molto bene il composto. Si otterrà una pasta spessa. Questo è il roux. Mettere da parte.
SECONDA FASE: Preparazione gamberi e salsa di pomodoro

Sciacquare e asciugare i gamberi dopodiché metterli a rosolare brevemente in un tegame con un po’ di olio di oliva, fino a quando saranno quasi cotti. Basteranno pochi istanti. Trasferire i gamberi in un piatto. Nello stesso tegame versare l’aglio, lo zenzero e la cipolla tritati. Far rosolare a fiamma dolce fino a quando la quantità non si sarà dimezzata. Come forse ricorderete dalla ricetta originale del karee-raisu, la cipolla VA necessariamente cotta piuttosto a lungo. Questo serve a conferire maggiore dolcezza al piatto oltre a renderlo meno indigesto.
Aggiungere la polpa di pomodoro, regolare di sale, mescolare e far cuocere per circa cinque minuti.
TERZA FASE: Step finale

Aggiungere ora la salsa di ostriche e stemperare nel sugo il roux preparato in precedenza. Amalgamare bene il tutto. Il composto a questo punto si addenserà grazie alla farina contenuta nel roux.
Unire ora i gamberi precedentemente rosolati, mescolare con delicatezza e servire con riso al vapore.

Itadakimasu! いただきます!