
Un inaspettato invito a 江戸 Edo – la Vecchia Tokyo – mi attendeva in una via del centro di Torino. Un minuscolo varco temporale che i miei occhi, spalancandosi per lo stupore, hanno incrociato con emozione.
A passeggio per una trafficata via del centro cittadino di certo non mi aspettavo un richiamo a quel mondo antico sempre nei miei affetti. Eppure era lì.
Nella vetrina di una minuta bottega di oggetti provenienti da varie parti dell’immensa Asia, in un angolino quasi come se non osasse apparire, un biglietto: profumi di Edo, l’antica Tokyo.
Un’invisibile freccia m’indicava la direzione.
Un tuffo al cuore. Era un messaggio per me. L’invito era rivolto a me, ne ero certa!
Un’elegante confezione – che vedevo per la prima volta – ha saputo immediatamente mettere in moto la mia immaginazione.
Il pensiero di quella scatolina di quel viola chiamato – non a caso – 江戸紫 edo-murasaki – ha afferrato la mia mente e l’ha stretta in un tenace abbraccio .
Dovevo andare perché un’altra destinazione – questa volta nel presente – mi attendeva.
Ma sarei ritornata nell’arco di una manciata di ore.

Fragranti fantasticherie
Nippon Kodo, lo storico produttore giapponese di incensi in attività da quattro secoli e mezzo, ha realizzato una linea di miscele preziosissime e con un obiettivo: regalare un viaggio olfattivo indietro nel tempo e ritornare così nel lontano periodo Edo.
Quali erano gli odori dell’epoca?
Con un semplice schiocco delle dita, se solo si potesse, tornerei indietro nel tempo e sceglierei le strade di Edo per curiosare tra le botteghe dei chōnin. Magari, chissà, riuscirei ad assaggiare uno dei piatti tipici dell’epoca, come il ねぎま鍋 negima-nabe (stufato di tonno e cipollotto cotto nelle pentole di coccio). Oppure del sashimi servito con l’aceto, secondo la moda del tempo, e non con la salsa di soia.
Mi perderei ad ammirare le botteghe di pregiati tessuti e di fermacapelli in 江戸鼈甲 edo-bekko, realizzati con carapaci di tartaruga. Sicuramente andrei ad osservare l’incanto degli oggetti di 江戸切子 edo-kiriko, creati in finissimo vetro magistralmente intagliato.
Udirei in lontananza le voci concitate dei cantastorie che, attraverso i burattini abilmente manovrati del Jōruri, narrano di antichissime leggende già remote ai cittadini di Edo.
Da qualche tempio giungerebbero alle mie narici fili d’incenso quali emissari di speranze. Dallo Yoshiwara, invece, risate, canti e forse roventi alterchi.
Dalla dimensione domestica probabilmente arriverebbero i cicalecci delle massaie impegnate nel faticoso lavaggio a mano dei panni da strofinare sulle 洗濯板 sentakuita, le assi di legno per il bucato. Dalle loro case emergerebbe il profumo del riso cotto al vapore nella 竃 kamado, la tradizionale stufa a legna; da quelle stesse abitazioni sgattaiolerebbe anche la fragranza delle melanzane alla griglia col miso e delle vongole stufate nel brodo.
In tutti questi luoghi percepirei la fragranza della quotidianità, dei giorni che si rincorrono uno dietro l’altro, del presente nella sua rasserenante inesorabilità.
Aloeswood

L’aloeswood è la preziosa resina protagonista di questo straordinario incenso. Questa pregiata resina viene ricavata dagli alberi di Aquilaria del sudest asiatico e ha un ruolo centrale in moltissime miscele d’incenso giapponese.
Nippon Kodo spiega come la cultura di Edo fosse giocosa ed elegante e fosse il frutto dell’unione tra il raffinato e il comune, tra il grossolano e il signorile. La gente di Edo amava le quattro stagioni, la socialità e viveva con gioia la vita.
Questa serie di incensi è stata realizzata da artigiani esperti a Tokyo con l’obiettivo di ricreare e trasmettere l’atmosfera fragrante di Edo.
Un fine filo di fumo saprà trasportare chi lo percepisce nel mondo raffinato della vecchia Tokyo.

Un’elegantissima scatola di legno di paulownia custodisce sessanta bastoncini di puro incenso di aloeswood, colorati con colori naturali. Al suo interno anche un piccolo porta incenso di metallo la cui forma ci farà pensare alle mattonelle di pietra delle strade di Edo.
La confezione viola, che con garbo avvolge tutta la scatolina di legno, è adornata da un drago in rilievo, dagli eleganti caratteri bianchi 伽羅姫 kyara-hime che ci indicano la presenza della preziosissima resina, uno stemma e parole in oro.
La tonalità tenebrosa del drago sul viola già scuro e le parole in oro mi fanno immediatamente ripensare alle parole di Tanizaki nel suo In’ei raisan quando spiega come la lacca giapponese riveli la propria bellezza solo in una penombra lambita dal chiarore di una candela. Una luce diretta, o peggio ancora se artificiale, involgarirà il tutto facendo svanire il gioco di luci e ombre così vitale perché emerga l’essenza dell’oggetto.
Così ho acceso una candela e ho ammirato questi incensi, nonché porta d’ingresso verso Edo.
La strada verso Edo

Il profumo dell’aloeswood si sprigiona immediatamente non appena apro la scatolina. Il suo aroma, inconfondibile, ha la capacità di riportarmi prima nella mia casa nel Kanagawa vicino al mobile dei miei incensi e poi di nuovo sulla strada per Edo…

Prelevo molto delicatamente uno dei bastoncini viola e lo avvicino alla fiamma che mi ha permesso di far affiorare la il drago scuro e le parole dorate.
Immediatamente ha inizio il sottile filo di fumo profumato che mi fa quasi vedere un’ornata sala da tè dove alcune donne giocano a 聞香 monkoo, l’antico gioco con cui si ascolta l’incenso per percepirne le caratteristiche più sfuggenti.

Sono a Edo, nella sua penombra squarciata dal bagliore di una lanterna o dal suono malinconico di un koto.

Mi avvicino ad una casetta e vedo due dame impegnate in una danza. Ma poi svaniscono nel buio di quella stanza che divora quell’illusione.
Non serve schioccare le dita. E’ sufficiente chiudere gli occhi bruciando questo incenso per tornare a Edo.
E poi riaprirli per ritrovarsi di nuovo qui, in questi giorni di fine dicembre, in una Torino avvolta nel manto glaciale invernale.

Adoro gli incensi giapponesi, da quando ho iniziato ad apprezzarne gli aromi non sono più riuscita a tollerare gli aromi di quelli indiani. Ogni volta che sono stata in Giappone sono tornata con una scorta di Yokan (uno dei miei dolciumi preferiti) e di incensi. In casa li uso spesso, sia pure con parsimonia. Alcuni per me hanno anche un aroma che è strettamente e sentimentalmente legato a luoghi che amo, come il Byodo-in di Uji e il Ginkakuji. E ne ho anche uno che custodisco con particolare gelosia che acquistati proprio da te, Marianna, tanto tempo fa…forse te lo ricordi, al Bamboo, in una scatolina quadrata, della Kousaido…è uno di quelli che amo di più.
dove si può trovarlo in Italia ( o in Europa) ?
Dopo ricerche in internet esce solo una succursale negli USA della ditta in questione.
grazie!
Buonasera Leda,
Io l’ho trovato per caso in un negozio qui a Torino che si chiama “Mignolino” e che è specializzato in articoli dall’Oriente, dall’abbigliamento agli incensi.
Fammi sapere se posso esserti d’aiuto nel procurartene una scatolina!
Io l’ho trovato su Amazon
Per favore, potresti dirmi in quale negozio di Torino li hai trovati? Abito in città, sarei curiosa di acquistarli e provarli. Grazie mille.
Ciao Gloria,
L’ho acquistato da Mignolino, in via Accademia Albertina 1!
Che meraviglia Marianna! Farmi portare a spasso da te per le stradine di Edo in tempi lontani, sbirciando la vita di quei luoghi, della gente❤️
Grazie, Rita. Grazie di cuore.