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Sensazioni autunnali e pagine di storia

Uno scorcio incantato vissuto in solitudine: il Lungo Dora Voghera, a Torino.

Settembre si è già dissolto nelle acque del tempo e ottobre è qui. Nell’aria si sono già diffuse prepotentemente quelle note di bruciato che sembrano marcare la linea di confine tra l’estate morente e il giovane autunno. L’aria attraversata da venature già fredde e il cielo con quei suoi colori quasi taglienti mi hanno ricordato che l’estate è – anche questa volta – soltanto un ricordo.

E in effetti è così: mi volto e la vedo nella sua bolla rovente contro cui climatizzatori e bibite ghiacciate poco potevano.

Rivedo le settimane scivolate via, a volte faticosamente, nell’afa che sapeva inghiottire anche il più frizzante degli entusiasmi. Così, in un sol torrido boccone.

Le pale di ventilatori che instancabilmente tentavano di fendere quella coltre infuocata restituendo una parvenza di sollievo.

Le ponderose notti estive avvolte in un cielo colloso dove l’aria era immobile in una stasi meditativa.

Le strade d’agosto deserte e bollenti in cui tutto sembrava assumere le sembianze di un quadro di De Chirico.

È tutto un ricordo.

Eccoci qui, avvolti nella coltre dell’autunno.

Tazze di tè bollenti che intiepidiscono le mie dita già fredde e il mio cuore già planato nelle acque della malinconia. Calde fette del mio banana bread che sa sempre di America e bastoncini d’incenso di agarwood che lentamente bruciano liberando esili nastri di fumo fragrante.

È così che in una domenica di fine settembre ho percorso in solitaria il Lungo Dora Voghera aggrappandomi agli ormai già flebili raggi di sole e pensando alla bellezza limpida dell’istante. Ho assaporato quegli istanti di un settembre che appassiva davanti ai miei occhi.

読書の秋 Dokusho no aki

Il libro con cui ho attraversato la fine dell’estate per fare ingresso nei giardini dell’autunno.

In giapponese esiste un’espressione: 「読書の秋」(traslitterato: dokusho no aki) che è adatto a questo periodo. Letteralmente significa, infatti, autunno di letture. Fa riferimento al fatto che l’autunno è un periodo perfetto per riscoprire la lettura. Saranno le temperature che via via ci invogliano a riscoprire angoli caldi di casa. Ma forse saranno anche i colori straordinari con cui la natura si ammanta in questi mesi ad aumentare la voglia di introspezione nonché la ricerca del sapere.

Verso la fine di agosto ho trascorso alcuni giorni a casa di mia sorella, in compagnia dei suoi due splendidi animali: un cane e un gatto. Al mio arrivo mi aspettava questo libro che avevo fatto appositamente recapitare a quell’indirizzo, in previsione del mio imminente soggiorno. E così, nei panni della pet sitter, ho vissuto quelle giornate regolari in un silenzio rotto soltanto dalla voce di Jamiroquai e dalle mie conversazioni con i due amici a quattro zampe.

Le giornate con Aki e Toretto sono scivolate via, scandite dai ritmi regolari delle loro necessità, dalla morsa del caldo che non mollava la presa e dal mio desiderio di calma e silenzio.

E ho vissuto quelle giornate fantasticando tra le pagine di un libro che mi ha presa per mano in quegli ultimi giorni di agosto e continua il cammino insieme a me ora.

読書の秋

Il libro che mi aspettava a casa di mia sorella è intitolato 「日本の歴史366ぜんぶこの日にあったこと!」Nihon no rekishi 366 zenbu kono hi ni atta koto. Cioè La storia del Giappone 366 – tutto ciò che è avvenuto in questa data.

Si tratta di un bellissimo volume curato dall’esimio Professor Owada Tetsuo dell’Università di Shizuoka, storico specializzato in storia giapponese.

È un libro rivolto principalmente ad un pubblico giovane dato il modo accattivante con cui sono presentati i contenuti.

Con la presenza del Professor Owada, la storia giapponese non poteva che essere l’argomento protagonista.

Storia giapponese

La storia giapponese viene presentata, giorno dopo giorno, raccontando ai lettori di poeti, scrittori, guerrieri, imperatori, dame di corte. Non ci sono solo sguardi biografici ma anche giornate in cui si ricordano importanti battaglie oppure tragiche calamità naturali.

Il volume, dunque, propone ogni giorno al lettore contemporaneo un fatto storico avvenuto in quella data, secoli e secoli prima. L’episodio, di cui viene riportata la data sia secondo il calendario tradizionale sia quello gregoriano, è raccontato attraverso un breve testo accompagnato da illustrazioni sempre molto carine ed efficaci nel far immaginare il momento descritto.

Al fondo di ogni pagina, inoltre, l’autore mette alla prova la comprensione con una brevissima domanda a scelta multipla.

Anche dal punto di vista grafico l’opera è molto curata. Ad ogni mese è assegnato un colore le cui sfumature servono per evidenziare varie parti di ogni pagina. Il tutto è stampato su carta di qualità, piacevole al tatto e gradevole alla vista.

Uno strumento straordinario per arricchire la propria conoscenza non solo di storia giapponese ma di kanji, vocaboli, modi di dire! Questo è un vero scrigno pieno fino all’orlo di conoscenza preziosa, soprattutto per i giapponesisti di quasi ogni livello.

Per poterlo leggere fluidamente vi servirà partire almeno da un livello N3 solido. Tuttavia, se siete al di sotto dell’N3, non disperate: potete certamente trarre beneficio da questo libro con una lettura parziale, magari soffermandovi sui vocaboli e i kanji.

Figure affascinanti

Questo libro è un vero viaggio nella storia, in una storia lunga, ricchissima e costellata di personaggi incredibili. È stato proprio grazie a quest’opera che sono venuta a conoscenza, ad esempio, di una figura davvero curiosa: 中浜万次郎 Nakahama Manjirō (noto anche come John Manjirō) nato nel periodo Edo e morto nel periodo Meiji. È passato alla storia per essere stato uno dei primissimi giapponesi a visitare gli Stati Uniti ed essere poi diventato uno dei primi traduttori e interpreti durante quel complicato momento di apertura del Giappone all’Occidente.

Nakahama Manjirō

Ho trovato storia di John Manjirō talmente straordinaria da aver poi condotto delle mie ricerche per approfondirne alcuni aspetti.

Grazie a Ko e Verasia!

Sono venuta a conoscenza di questo magnifico libro grazie a Ko, una ragazza nippo-neozelandese che ha un account Instagram @ko.studygram dedicato alla lettura di libri giapponesi. Attraverso eventi e consigli vari, Ko cerca di incoraggiare i giapponesisti di ogni dove ad appassionarsi alla lettura in lingua. Perché leggere è e rimane la miglior strategia per incrementare il proprio bagaglio lessicale nonché la propria capacità di comprensione strutturale della lingua.

E grazie ai bravissimi amici della libreria Verasia, di cui ho già parlato qui, ho potuto acquistare questo libro del professor Owada e riceverlo in pochi giorni.

Le letture continuano…

Questo autunno è iniziato già impregnato del profumo dei libri e dell’atmosfera che essi sanno creare già dalla prima riga. Probabilmente racconterò di altri libri che allietano queste giornate già fredde e piovose e così squisitamente in sintonia col mio essere.

Il blog è in attesa di tante novità, alcune ancora in bozza e altre per adesso solo nel cantiere della mente.

Forse è per questo che non sono una blogger di grande successo?

O forse lo sono? D’altronde Biancorosso Giappone racconta da tanti anni ormai e in moltissimi mi leggete ancora. Le statistiche e i messaggi che mi mandate non mentono.

Verasia: la mia esperienza

Una sezione della mia amata libreria giapponese personale.

É da quando ero bambina che i libri sono fonte di una gioia elettrizzante che non accenna ad affievolirsi. Ho conosciuto il piacere della lettura quando ancora stavo apprendendo i rudimenti della sillabazione italiana e già i miei occhi curiosi ispezionavano pagine di riviste e volumi che trovavo in casa.
La sete di sapere mi ha condotta negli anni a divorare un numero incalcolabile di libri. Prima unicamente in italiano. Dopodiché, raggiunta la padronanza dell’inglese, ecco spalancarsi le preziose porte intarsiate del panorama letterario anglosassone. E infine, il giapponese. Gloriosa lingua di cui mi sono innamorata perdutamente dal primo giorno sulle pagine del leggendario Japanese for Busy People, sui banchi della mia università a Camp Zama, in Giappone. Un profondo amore che, tra sorprendenti alti ed abissali bassi, mi avrebbe condotta fino alla corona d’alloro, laureandomi in letteratura giapponese con una tesi dedicata a un magnifico libro: 「陰影礼賛」In’ei raisan (Libro d’ombra) di Jun’ichirō Tanizaki.

Leggere: una rigorosa palestra didattica

Per me leggere è la palestra didattica più rigorosa che ci sia. E l’apprendimento di una lingua deve, a mio modesto parere, presupporre necessariamente che si divorino quanti più libri possibili nell’idioma di proprio interesse. Non per tutti è così, sia chiaro. Ma per me questa è una regola. Ricordo ancora le parole del mio caro professor Simmons, docente d’inglese della mia università in Giappone, quando – davanti ai miei indugi nel consegnare i tanti research paper previsti dal programma – m’incoraggiò dicendo che nel mio inglese scritto aveva colto la qualità che acquisisce chi legge tanto.

Non riporto questo episodio per farne un vanto (anche se, lo ammetto, provo una punta di orgoglio a ripensarci) ma perché in effetti la capacità espressiva in una lingua cresce in maniera direttamente proporzionale al numero di libri letti. Tutto si rafforza e splende, in particolar modo la ricchezza lessicale.

Con l’inglese ho scalato un Everest libresco. Un’entusiasmante ma faticosa arrampicata iniziata ufficialmente col mio primo libro in inglese letto per intero, da sola, nella mia stanza ad Orem, Utah, mentre fuori sventolava una fiera Star-Spangled Banner: The Pink Motel, di Carol Ryrie Brink. Giunta all’ultima pagina, mi sentivo spossata ma al contempo immensamente fiera dell’obiettivo raggiunto. Sarebbero seguiti moltissimi altri libri, di tutti i generi e tutti i livelli di difficoltà.

E col giapponese mi sono ritrovata a scalare un altro Everest, forse, per certi versi, ancora più scosceso e inospitale del precedente.

Ma sono una persona dotata di pertinace perseveranza e non mollo la presa fino al raggiungimento del mio obiettivo. Costi quel che costi.

Dunque, la mia scalata cocciutamente procede.

Dove trovare libri in giapponese?

Riuscire a reperire libri in lingua giapponese in Italia è piuttosto un’impresa. È spesso un percorso un po’ dispendioso, ricco di tortuose gincane e non sempre risolvibile passando dal poco amato Amazon. Quest’ultimo, infatti, nella sua versione italiana, ha poco o nulla. I rimandi portano invariabilmente a rivenditori giapponesi o americani presentando, così, l’inquietante incognita delle imposte doganali.
Sono della vecchia generazione che ha studiato sulla carta e che difficilmente riesce a trarre lo stesso piacere da e-book e simili. La sensazione coi testi digitali è quella di non riuscire ad assorbirne appieno il contenuto come invece succede con il cartaceo.
Infatti, per me ogni volume della mia libreria giapponese rappresenta un’avventura e un ricordo. Ognuno di essi è il frutto di pazienti ricerche, trepidanti cacce al tesoro, attese talvolta lunghissime ed esasperanti, folate di serendipità, clamorosi colpacci di fortuna.
Come quando ritrovai l’agognato magazzino delle rimanenze della mitica libreria Mangetsu di Torino. Ne parlai qui. Oppure come quando entrai in contatto con una signora giapponese di Rimini che, volendosi disfare di alcuni suoi libri, me li regalò chiedendomi solo qualche euro per la spedizione.

Dedicherò altri articoli all’argomento libri nella speranza che possano essere d’aiuto a chi, come me, ha sviluppato una sorta di ossessione da libro giapponese. D’altronde, penso di aver accumulato un discreto numero di dritte e trucchetti che potranno, indubitabilmente, aiutare chi si trovasse a far parte di questa nicchia linguistica.

Un’altra mensola della mia amatissima libreria nipponica.

Dei vari punti miei di riferimento per l’acquisizione di libri giapponesi c’è sicuramente Verasia. Ed è proprio di Verasia che vorrei condividere le mie impressioni e la mia esperienza.

Precisazione: questa è una recensione libera e sganciata da qualsiasi programma di affiliazione o altro. Non collaboro con Verasia e dunque le opinioni qui riportate sono liberamente le mie.

Verasia: chi sono e di cosa si occupano

Nella mia imperterrita e tenace ricerca di libri giapponesi a prezzi accessibili, un giorno ho trovato il sito di Verasia. In rete ci sono pochissime recensioni tanto da farmi un po’ indugiare prima dell’acquisto. Questa mia recensione, dunque, è esattamente ciò che avrei voluto trovare.

Il negozio virtuale è presentato interamente in italiano ma la sede fisica di Verasia è a Madrid, in Spagna. Verasia fa capo ad un gruppo che si chiama Aprende Chino Hoy S.L., un’azienda dedicata alla vendita di materiale didattico per l’apprendimento del giapponese, del coreano e del cinese.

Insomma, una vera Eldorado per qualunque asiatista!

Verasia: Assortimento

Il ricco assortimento di libri mi sorprese dal primo momento. Le categorie sono tante e spaziano dai libri di lettura a quelli di testo per lo studio del giapponese. Quest’ultima categoria, tra l’altro, è particolarmente ricca e comprende di tutto: dai dizionari (di vario tipo) ai libri di testo classici fino ad arrivare, ad esempio, a volumi di approfondimento della comprensione orale o dei kanji.
Non mancano, inoltre, testi di supporto alla preparazione di esami di certificazione come il celebre JLPT, il Kanken o addirittura il NAT-test.
Nel vastissimo assortimento offerto da Verasia, sottolineo anche che è possibile trovare ogni mese la copia aggiornata dello storico mensile bilingue (giapponese-inglese) Hiragana Times!

Alcuni dei numerosi libri che ho acquistato da Verasia

Verasia: le mie scelte libresche

Verasia, oltre ad offrire un’ampia selezione di libri di vario genere a prezzi decisamente onesti, ha sul proprio sito anche una sezione dedicata all’oggettistica: scatole per bentō, furoshiki, calze tabi, tazze, poggia-bacchette, articoli di cancelleria assortiti nonché tutto il materiale per chi pratica calligrafia.

Fino adesso tutte le mie scelte hanno sempre riguardato esclusivamente i libri: ho acquistato libri di studio dedicati al perfezionamento di determinate abilità, come l’ascolto. Ho acquistato, ad esempio, un volume straordinario intitolato 「めしあがれ」Meshiagare che, attraverso meravigliosi brani ben strutturati, ripercorre la storia della cucina giapponese e permette di arricchire la propria conoscenza di microlingua.

Meshiagare è il primo libro a sinistra. Al centro il manuale di Shadowing e infine il bellissimo Yonkoma manga de oboeru nihongo.

Oltre lo straordinario Meshiagare che per meticolosità e ricchezza di contenuti meriterebbe di essere un best-seller incontrastato tra i giapponesisti di ogni dove (soprattutto se, come me, hanno il pallino della cucina!), grazie a Verasia sono riuscita a procurarmi anche un grandioso manuale dedicato alla tecnica dello shadowing.

Conviene ricordare che Verasia, inoltre, sconta molto spesso una selezione di articoli (libri e non) che si possono acquistare fino al 50% in meno! Grazie ad una di queste offerte, infatti, ero riuscita ad aggiudicarmi una copia del simpaticissimo 「4コママンガでおぼえる日本語」Yonkoma manga de oboeru nihongo (v. foto qui sopra): un libro che, attraverso gli yonkoma o strisce di fumetto a quattro vignette e solitamente di taglio umoristico, insegna varie espressioni della lingua. È proprio grazie a questo format che l’apprendimento risulta facilitato e di conseguenza la memorizzazione.

Verasia: narrativa

Ma oltre questi libri più di studio, diciamo, mi sono regalata alcune gemme letterarie.

Splendida narrativa giapponese!
Verasia: libri

Piccole grandi meraviglie di narrativa giapponese adornano la mia libreria e allietano le mie ore di nippo-letture. Come ad esempio, 「きまぐれロボット」Kimagure robotto di Shinichi Hoshi. Vi parlai di questo libro proprio qui. Oppure il mio amatissimo 「神様」Kamisama di Kawakami Hiromi a cui ho dedicato un articolo qua.
Non mancano poi l’inquietante ma irresistibile 「ふしぎな図書館」Fushigina toshokan (in italiano tradotto col titolo di ‘La strana biblioteca’) di Murakami Haruki, divorato in poche ore e col fiato sospeso.

E l’ultimo arrivato in casa Biancorosso Giappone: 「旅猫リポート」Tabineko ripōto di Arikawa Hiro. La storia del gatto viaggiatore che ha riscosso talmente tanto successo in Giappone da ispirare la produzione di un film omonimo, del 2018 e noto all’estero col titolo in inglese: The Travelling Cat Chronicles.

Locandina giapponese del film Tabineko ripōto.
Locandina di The Travelling Cat Chronicles.

Scoperta sempre grazie a Verasia, un’altra chicca di narrativa, questa volta però di autori emergenti. Una raccolta di brevi racconti con la cucina come delizioso filo conduttore: 「5分後に美味しいラスト」Gofun go in oishii rasuto.

Verasia: per concludere

Fino adesso tutti miei ordini da Verasia si sono conclusi senza intoppi e con massima soddisfazione da parte mia. La consegna impiega generalmente dai 4 ai 7 giorni circa e avviene tramite corriere. Quasi sempre è DHL ad occuparsene anche se, a volte, capita sia il non amatissimo SDA. Tuttavia, non ho mai avuto alcun problema nel ricevere i miei pacchetti da Verasia.

Altra nota importante è quella relativa ai costi di spedizione che sono decisamente ragionevoli e non scoraggiano: €3.95 indipendentemente dalla somma totale dell’ordine.

Il servizio di assistenza clienti, raggiungibile telefonicamente o via mail sia in italiano sia in inglese (e anche in spagnolo, naturalmente) è eccellente. Su richiesta, procurano anche titoli non presenti in catalogo.

E ad ulteriore dimostrazione della loro professionalità e savoir-faire, in uno dei miei ordini più recenti mi hanno inviato anche un gradito omaggio: un quaderno per esercitarsi coi kanji.

Gradito omaggio da Verasia!

Prossimamente condividerò altri consigli utili a chi legge in giapponese o chi è alla ricerca di letture sul Giappone non reperibili nei consueti circuiti di librerie italiane.

またね。Mata ne!

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